In via Fiori chiari numero 16, nel cuore del distretto di Brera si trova l’ex studio di Piero Manzoni.
Nato a Soncino nel 1933, primo di 5 fratelli, Piero Manzoni cresce e si forma a Milano, città nella quale sviluppa la sua ricerca artistica grazie alla conoscenza diretta con i maggiori esponenti delle neoavanguardie meneghine tra cui Fontana, Baj, Bonalumi e Castellani.
Dietro a Merda e Fiato d’artista, si cela un ragazzo milanese di buona e religiosa famiglia, amante delle nottate in Brera e delle donne, ma anche delle feste eleganti in smoking. Non è un caso che il suo studio si trovasse a pochi passi dall’Accademia di Brera e dal bar Jamaica, cuore del fermento artistico-intellettuale degli anni Sessanta.
Manzoni morì improvvisamente e prematuramente nel giugno del 1963, fu Nanda Vigo a trovarlo nel suo studio privo di vita.
Il baritono Giuseppe Zecchillo, cantante lirico al Teatro alla Scala ed estimatore e amico di Piero Manzoni, decise di rilevarne lo studio e utilizzarlo come sala prova oltre che come luogo di feste ed incontri.
Pochi mesi dopo invitò alcuni artisti di Brera ad organizzare un’esposizione in memoria di Manzoni. In questa occasione Bonalumi, Tinè, Vermi, Guenzi, Boldrini, D’Orlando e Fiorillo lasciarono come segno di affetto per l’amico e collega una serie di dipinti sulle vetrate dello studio che possiamo ammirare ancora oggi.
L’idea di recuperare lo studio dell’artista meneghino si deve al figlio di Giuseppe Zecchilo che nel 2011, tenendo fede ad una promessa fatta al padre, decise di tenere aperte le porte dello studio a manifestazioni artistiche riservate agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera.