Nel Medioevo l’attuale via Brera non era altro che una distesa di campi, fuori di circa 200 metri dalla cinta delle mura romane, in quella che veniva chiamata “braida”.
Braida è un termine di origine longobarda che significa “prato” o, secondo altre interpretazioni, “Terreno incolto, ortaglia”.
Dopo il 1162 (distruzione di Milano ad opera di Federico Barbarossa), le mura vennero ricostruite seguendo un tracciato più ampio che includeva anche Brera, che divenne così parte integrante della città, fino a diventarne, al giorno d’oggi, centro storico.
Camminando in via Brera attualmente, dove palazzi e negozi la fiancheggiano senza soluzione di continuità, è praticamente impossibile rendersene conto ed immaginarselo. È curioso pensare che il distretto che per noi oggi è simbolo di eleganza all’interno dello scenario milanese, e che racchiude i marchi più ricercati del mondo del design e della moda, un tempo fosse campagna.
Un’ultima curiosità!
Nel 1201 una congregazione semi-monastica lombarda, gli Umiliati, stabilì la propria casa-madre nell’area dell’attuale Palazzo Brera, rimanendovi fino al 1571, quando furono costretti ad andarsene.