La Chiesa di San Marco, nel cuore del distretto di Brera, è da sempre molto famosa per i misteri che si celano al suo interno.
La costruzione è risalente al 1254 ed è intestata al santo patrono della “Serenissima” come gesto di ringraziamento dei milanesi ai veneziani per averli aiutati nella lotta contro Federico Barbarossa.
Al suo interno ci sono molti indizi che ci rimandano a storie, tradizioni, leggende di diverse epoche storie.
Il più curioso è però riguardante un alto rilievo sfregiato.
Di primo impatto si potrebbe pensare ad un semplice e comune atto di vandalismo risalente a molto tempo fa, ma non è così.
Infatti si tratta di un caso di Damnatio Memoriae, una pratica che si compiva nei confronti di persone che avevano commesso un grave reato contro la chiesa, per cui la loro memoria andava cancellata.
La lastra tombale, collocata nel transetto di destra dell’altare, evidenzia la figura di un uomo il cui viso risulta completamente sfigurato. Tale lapide rappresenta quanto rimane del sarcofago che in origine conteneva il corpo della misteriosa persona.
È probabile che si trattasse di un nobile o comunque di un personaggio altolocato che, per motivi che non conosciamo, è stato “punito” con la cancellazione della faccia di marmo dopo la sepoltura.
Non è possibile effettuare ricerche sull’identità e la provenienza della persona condannata in quanto oltre al volto sono state cancellate anche tutte le iscrizioni. La Damnatio Memoriae è quindi ben riuscita in quanto sarà per sempre uno sconosciuto.